Castello di Faetano, 1920
Da una cooperativa di campagna ad una grande realtà istituzionale ed aziendale.L'Ente Cassa di Faetano e la Banca di San Marino affondano le proprie radici al 1920. Agli inizi del Novecento, Faetano è una piccola comunità agricola: duemila anime strette ogni giorno nella lotta per il pane quotidiano.
Non ci sono fabbriche per dare lavoro agli operai e, se arriva il maltempo, il lavoro dei campi diventa particolarmente duro. Per i pochi artigiani la vita non è migliore. Spesso la gente non ha di che pagare il loro lavoro. Erano tempi in cui era più necessario imparare un mestiere che andare a scuola, ma anche apprendere una professione non garantiva spesso le risorse sufficienti per tirare avanti la famiglia. La scuola serale preparava adulti, capaci di sillabare qualche frase e a far di conto. Quanto bastava, cioè, per cogliere le opportunità che potevano venire dall'emigrazione.
È comunque una comunità prevalentemente rurale e mezzadrile quella che intorno al 1920 dà vita alla prima "banca locale". Su iniziativa del parroco, don Eugenio Fabbri e di un gruppo di parrocchiani, viene istituita a Faetano una "Cassa Rurale di Prestiti e Risparmi (società cooperativa in nome collettivo)". L'atto ufficiale di costituzione viene redatto nella casa parrocchiale, di fronte al notaio Giuliano Gozi, il 20 dicembre di quello stesso anno. Il primo Presidente è Paolo Moroni. Consiglieri: Marino Mularoni, Antonio Vannucci, Marino Simbeni, Gelasio Grossi, Pio Nicolini e Marino Bucci.
Sono quasi tutti coltivatori o braccianti. La sede provvisoria è presso un locale della canonica. La Cassa Rurale comincia a funzionare il 15 gennaio 1921. I primi tempi sono difficili anche per questo nuovo Istituto di Credito che, come altre esperienze nel resto d'Italia, ha tuttavia un ruolo determinante nell'aiutare le fasce sociali più umili, allora particolarmente fragili, ad affrancarsi dalla miseria e da un fenomeno assai diffuso qual'era l'usura. Il capitale sociale ammonta a 320 lire, equivalenti a 64 quote di cinque lire ciascuna, che i soci versano a fondo perduto. Una società di poveri, non certo di capitali, ma che nel tempo ha saputo maturare frutti copiosi. Due sole cifre per tratteggiare 80 anni esatti di vita: 62.000 Lire di raccolta di depositi fiduciari nel 1921; 3.835 miliardi di Lire di raccolta complessiva al 31 dicembre 2001.
Dai quaderni a quadretti e alcuni brogliacci per la tenuta di una contabilità elementare, alle più sofisticate tecnologie. La sede ed il primo ufficio passano dalla stanza della canonica, messa a disposizione da Don Eugenio Fabbri, alla bottega di generi alimentari di Giuseppe Gennari, sistemazione che avrebbe dovuto essere provvisoria e che rimane invece attiva per 30 anni. Solo nel secondo dopoguerra si provvede ad una collocazione più ampia e con più uffici. Infine negli anni '80, mentre l'attività si estende progressivamente sul territorio con l'apertura di nuove filiali, la Cassa si trasferisce nella sede attuale, al centro del paese, inaugurata il 4 aprile 1982 e poi rinnovata e ristrutturata nel 2002. Per mezzo secolo, un solo incaricato a tempo parziale porta avanti l'attività della Cassa, a fianco del Consiglio di Amministrazione. Nel 1970 viene assunto il primo impiegato a tempo pieno. Dopo dieci anni, sono una quindicina.
Oggi la realtà aziendale che ruota intorno a Bsm conta circa 170 unità operative. È una crescita continua e costante, quella che caratterizza la vita della Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Faetano, che sa fiutare i venti favorevoli dello sviluppo assecondandoli con l'introduzione di nuovi e aggiornati servizi alla clientela, affiancati da forti impulsi organizzativi. L'apertura della prima filiale, nel 1974, in via Gino Giacomini in Città, è un altro passaggio storico. Sta a significare non solo un progetto di crescita economica ma anche un'estensione mentale: è la prima uscita dal castello di Faetano, la banca di una comunità locale diventa la banca dei sammarinesi. Oggi le filiali sparse sul territorio della Repubblica sono tredici, rafforzando continuamente la propria presenza al servizio dei cittadini e del tessuto economico imprenditoriale.
Ma il vero salto di qualità avviene col passaggio del Millennio, con la trasformazione in Banca di San Marino S.c.r.l. e poi in Banca di San Marino S.p.A. Un atto necessario, nato dalle esigenze della Banca stessa, che ha come obiettivo una costante crescita qualitativa della sua offerta; ma soprattutto derivante dal grandissimo sviluppo dell'economia industriale, che non ha più bisogno di un'assistenza legata al territorio ma che si rivolge ormai al ben più vasto mercato globale. In sintesi, da banca locale ad azienda bancaria giuridicamente riconosciuta a livello internazionale. È quanto stabilisce la deliberazione assunta dall'Assemblea dei Soci, riunita il 28 gennaio 2001, che costituisce la Banca di San Marino SpA mediante conferimento della attività bancaria da parte della Banca di San Marino S.c.r.l. la quale, contestualmente, viene trasformata in Ente Morale, assumendo la denominazione di "Ente della Cassa di Faetano". L'Ente ha le caratteristiche proprie di una Fondazione: non ha fini di lucro, persegue scopi di utilità sociale, in particolare nei settori della cultura, dell'arte, dell'istruzione, dello sport, dello sviluppo economico, della sanità e della ricerca scientifica. Può collaborare con altri Enti che abbiano analoghe finalità, anche attraverso la partecipazione ad istituzioni e organizzazioni nazionali o internazionali. Il primo presidente è Fabio Gasperoni. In conseguenza delle deliberazioni assunte, omologate in data 14 marzo 2001 dal Tribunale Commissariale Civile e Penale, i soci della Banca di San Marino S.c.r.l. diventano soci dell'Ente della Cassa di Faetano, azionista unico della Banca.
I primi anni di vita dell’Ente sono stati dedicati all’approfondimento della mission ed alla individuazione di adeguate strategie operative. Ben presto, all’attività ordinaria di sostegno alle diverse espressioni della società civile sammarinese, si sono aggiunti importanti progetti propri. Oggi l'Ente si è affermato come un protagonista di primo piano della vita sociale, culturale ed economica di San Marino, testimoniando come sia possibile coniugare in modo virtuoso attività economica e bene comune.